La trasformazione digitale del marketing e della comunicazione, l’eCommerce e la Digital Brand Presence sono temi ampiamente discussi in questi anni. Oggi si danno quasi per scontati e si parla con sempre maggiore frequenza di “Metaverso”, realtà virtuali e mondi perfetti dove brand e persone vivono in felice armonia. [1]
Ma il passaggio dal sogno alla realtà è qualche volta più complesso di quanto non ci si aspetti. Senza nulla togliere alla abilità di tanti manager (in gamba e preparati al compito) impegnati nella gestione digitale dei brand, le difficoltà non mancano. Per questo proviamo a ragionare su vizi e virtù del marketing digitale, cercando di trarne qualche stimolo alla riflessione.
Partiamo dal fondo: dalla vendita. Lo scopo ultimo di presenza digitale per una azienda.
La settimana scorsa Casaleggio ed Associati ha presentato l’edizione 2022 dell’interessante rapporto sull’eCommerce in Italia. Il rapporto è ricco di informazioni utili per ragionare non solo sulle traiettorie positive dell’eCommerce (tante le buone notizie) ma, paradossalmente, utile anche a mettere in luce le debolezze ed i white space (le opportunità non ancora colte). Quindi fondamentale per la definizione delle strategie future dell’ecommerce, ma più in generale di tutta la digital presence per una marca.
Il Martech, o Marketing Tecnologico, è il mix di strategie e tecniche di marketing ibridate con la tecnologia digitale e finalizzate a gestire la relazione con il cliente nelle diverse fasi (attraction, vendita e post vendita, fidelizzazione ed engagement). Il report mostra molto chiaramente le contraddizioni del periodo: ad un impiego sempre più massivo del MarTech corrisponde una insoddisfazione accresciuta delle imprese per i risultati ottenuti.
Solo il 32% delle aziende si dichiara oggi soddisfatto del risultato raggiunto per promuovere il proprio brand in ambiente digitale, ben 16 punti in meno del risultato di un anno prima (erano il 48% le aziende soddisfatte). Le aziende meno soddisfatte, sono anche quelle – puntualizza il Report 2022 di CA – che riscoprono una strategia di media classici (TV, Stampa, Radio), una soluzione calata in modo significativo nelle ultime rilevazioni.
Dopo 3 anni di corsa tumultuosa di eCommerce e soluzioni digitali, e almeno 10 di presenza digitale per quasi tutti i Brand significativi, le aziende potrebbero forse aspettarsi risultati migliori.
Una parziale risposta alle insoddisfazioni potrebbe stare nelle soluzioni attivate dalle aziende per ingaggiare i clienti (attuali e potenziali). Il report CA 2022 tratta anche questo tema e segnala che le aziende tendono ad affidarsi a due strategie (questa semplificazione concettuale è responsabilità del team Research Dogma):
È indubbio che entrambe le strategie siano corrette e da praticare, entrambe – fra l’altro – hanno ancora ampi spazi di adozione, come mostrano le stesse percentuali di penetrazione. Tuttavia, se ad un crescente utilizzo di strategie integrate di marketing e tecnologia corrisponde un calo della soddisfazione aziendale, bisogna porsi il problema di cosa manca e di cosa andrebbe considerato, in alternativa o più probabilmente in affiancamento.
Costruire mondi digitali di marca interessanti per le persone richiede qualcosa di più di una corretta strategia tecnologica. Richiede quel pensiero aperto, quella immaginazione digitale che unita alla capacità di esecuzione costruisca un “Metaverso Aziendale” utile all’impresa come ai suoi clienti ed estimatori. Non a caso il termine Metaverso viene dalla fantascienza e soprattutto da quella letteratura più attenta agli impatti sociali della modernità che alle implementazioni tecnologiche fini a sé stesse. Accettando queste premesse potremmo dire che la costruzione di un Metaverso Aziendale richiede di considerare attività oggi meno praticate. Senza pretesa di
completezza ve ne suggeriamo tre:
Sono metriche virtuali, poco più che delle provocazioni o dei “ballon d’essai”, ma potenzialmente più utili della conta dei pollici in su per definire la forza del Metaverso Aziendale.
In sintesi, possiamo dire che lo sviluppo quantitativo e tecnologico della presenza digitale dei brand non ha affatto saturato gli spazi a disposizione per un posizionamento di marketing e comunicazione intelligente che parta dai bisogni e non solo dalla tecnologia. L’opportunità (ed i white space connessi) sembra oggi richiedere due doti fondamentali: la capacità di ragionare in termini “qualitativi” (e non solo di numeri, traffico e tassi di conversione) e quella di integrare in un sistema coerente e “sostenibile” per il valore del brand i diversi piani della presenza digitale, inclusi i piani che non sono gestiti dal brand ma dai suoi stakeholder, in primis i suoi clienti ed estimatori. In azienda spesso è più utile un regista a coordinare il tutto, non solo buoni sceneggiatori per le singole puntate della digital presence.
© Research Dogma 2022
Note:
[1] Con “Metaverso Aziendale” si vuole qui intendere il mondo digitale rappresentato dalla marca, dalle sue attività e dalle sue interazioni con il suo ambiente e sistema di stakeholder. Il termine è meno fantascientifico di quanto non vorrebbe la presente letteratura in merito, questo Metaverso Aziendale può essere parzialmente o totalmente immersivo, a 2D o 3D, ma ha le caratteristiche di un sistema ecologico di interazioni digitali fra tutti i segnali della marca ed il suo mondo.
[2] A/B test: in sintesi, si tratta di provare due versioni dello stesso concetto (es una proposta commerciale) su navigatori diversi, con un processo casuale che mostra solo una delle due a chi riceve la proposta. Il test consente poi di leggere le eventuali reazioni (più o meno favorevoli) alle due versioni e di scegliere la migliore sulla quale investire. Il test è di per sé molto efficace e ampiamente consigliabile, ma come ogni proposta che rende possibile solo una scelta dicotomica appare “limitata” nell’analisi del potenziale.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.